Sapevo essere davvero violento quando volevo. Infatti senza che me ne accorgessi, i miei amici si fermarono a guardarmi, assistendo a un assolo che non aveva niente di bello o eccezionale. A parte la furia che ci mettevo.
Avevo le note in testa e non andavano via. Erano come pretese insolenti che non volevo considerare.
Mi fermai solo quando sentii le corde allentate. Quando mi innervosivo ci riuscivo, a scordare gli strumenti dopo solo qualche accordo e un paio di minuti di prova.
Vacci piano Ewan Luc tornò a riprendersi lo strumento.
Abbiamo appurato che sai suonare bene. Voi due, là, preparatevi per il verso, cazzo! L'esibizione è fra nove giorni, NOVE. Quindi Adriènn metti a posto quegli acuti, porca miseria, e vedete di metterle giuste quelle note. Per lo meno in questo pezzo concluse lui, incazzato, quasi.
Lo ignorai. No, io non ero bravo. Avevo fortuna, sia a non aver bisogno di troppe ore di prove sia perché almeno per me non dovevano preoccuparsi del fatto che avrei potuto sostituire Adriènn in caso di incidenti.
Ero davvero l'ultima ruota del carro, ma mi andava bene così.
Mi voltai verso Victor, un po' sconvolto. Innanzitutto perché iniziavo a capire che forse si annoiava e che non eravamo comunque obbligati a stare lì, dato che di me c'era poco bisogno.
Vuoi andare da qualche altra parte? A quanto pare qui non servo a molto... sorrisi, un po' tristemente.
Battei tre volte il pugno sul tavolo, ricevendo in risposta da Jane un bicchiere del mio alcolico preferito: il liquore di mirtilli.
Finii quello e tornai a guardare Victor, aspettando che mi dicesse qualunque cosa volesse.