Ti presento qualcuno...

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Dagda16
view post Posted on 22/12/2011, 16:56




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ewantanatos

Quando entrai, Jane mi urlò qualcosa di poco gentile.
La salutai comunque e le presentai Victor. Vedevo che lui era un po'... reticente, ma alla fine mi aveva seguito fin lì.
Mi voltai verso Jane.Gli altri dove si sono messi? le chiesi.
Speravo lo sapessi tu. E a parte loro, stamattina un tipo tutto incazzato mi arriva qui e si mette a urlare "dov'è quel fancazzista del tuo bassista? Stamattina non è venuto a lavorare, dove cazzo è?" e cose così, fine come il sabbione. M'ha rotto i cosiddetti per mezzora e poi ha preso e se n'è andato. Tsé, cretino... Jane tornò a mettere a posto i tavoli, poi si voltò di nuovo verso di noi.
Guardò Victor con uno strano sorriso, poi guardò me.Oh-o! E bravo, Ewan... uhuhuh ridacchiò.
Scossai la testa. A volte quella ragazza sapeva essere così incomprensibile...
Portai Victor fino al piccolo palco semicircolare e mi sedetti sul rialzo. Mi trascinai il ragazzo addosso, costringendolo a sedersi sulle mie ginocchia, e gli abbracciai i fianchi, appoggiando la testa contro di lui.
In quel momento entrò tutto il mio gruppo al completo, casinari peggio di una mandria di tori. Ah, we, non sarebbero stati loro altrimenti.
 
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blackychan
view post Posted on 22/12/2011, 17:07







Non appena entrammo una donna ci scagliò letteralmente addosso una valanga di parole senza senso, o per lo meno, le scagliò a Ewan.
La guardai senza capire nemmeno una parole di ciò che stava dicendo, sembrava un vulcano in eruzione.
Quando finì torno a pulire i tavoli,
poi si voltò e dopo avermi squadrato per benino dalla testa ai piedi, disse quello che mi sembrò un complimento.
Un po' imbarazzato distolsi lo sguardo, poi sentii Ewan tirarmi verso il palchetto e mi fece sedere su di lui.
Lo sentii mettere le mani sui miei fianchi e appoggiò la sua testa sulla mia spalla,e i il mio corpo in quel momento fu percorso da un brivido molto piacevole.
Contemporaneamente però, entrarono un gruppo di ragazzi che mi parvero davvero scalmanati.
Sussultai, ma quando mi ricordai di Ewan, cercai di apparie un pò meno un pezzo di legno.
Insomma... ormai era inutile negarlo mi piaceva stare fra le sue braccia perchè dovevo nascondermi?
 
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Dagda16
view post Posted on 22/12/2011, 17:29




ewantanatos

Li salutai con una mano, con nessuna intenzione a lasciare Victor.
Anzi, lo strinsi ancora più forte. Il chitarrista si avvicinò, iniziò a punzecchiarmi, e fui costretto a tirargli un calcio. Dopo qualche minuto però non potei più bearmi di avere Victor in braccio, quei deficienti dei miei amici iniziarono a farmi domande stupide e lo lasciai per rispondere.
Presentai Victor alla combriccola, che iniziavano a fare battute fin troppo stupide per i miei gusti.
Noi dopo pranzo iniziamo a fare un po' di prove. Il giorno della nostra fortuna sta arrivando mi avvertì qualcuno che non riuscii ad identificare.
Annuii solo distrattamente.
Mi voltai verso Victor, lo presi per una mano e m'avviai verso il lungo tavolo che era il bancone. Ehi, non hai mangiato stamattina. Non hai fame? gli chiesi.
Lo presi per i fianchi e me l'avvicinai. Ero contento che fosse lì, non ci avevo mai portato nessuno. Cioè, non di mia volontà, di solito preferivo la solitudine, ma lui... non mi andava più di stare da solo ora che c'era lui. Volevo che stesse con me per tutto il tempo possibile.
 
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blackychan
view post Posted on 22/12/2011, 17:36






All'inizio Ewan non voleva lasciarmi, ciò mi fece molto piacere,
ma alla fine dovette rispondere alle provocazioni dei suoi amici e così mi lasciò.
Poi però mi tirò nuovamente in ballo per presentarmi ai suoi amici.
Ero contento di conoscere la gente con cui Ewan passava la amaggior parte del suo tempo e anche di conoscere i suoi sogni e le sua ambizioni.
Dopo le presentazioni Ewan mi condusse,
prendendomi per mano,
verso il bancone, chiedendomi se mi andasse qualcosa da mangiare dato che non lo avevo fatto quando eravamo a casa sua.
Senza preavviso mi prese nuovamente per i fianchi e mi avvicinò a se.
Sorrisi a quel gesto, e avvicinandomi al suo orecchio sussurai:
Sbaglio o sei di buon umore?
Gli accarezzai il lobo con il naso e poi mi sporsi verso di lui per guardarlo negli occhi.
Il suo viso era dolce e mi rassicurava come mai nessun altro prima di quel momento.
 
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Dagda16
view post Posted on 22/12/2011, 17:57




ewantanatos

Mi chiese all'orecchio se quella mattina fossi particolarmente euforico.
Mi vedi bene? Oh... bé, sì, sto benissimo. Sono al Knight Rooster con la mia barista, il mio gruppo e il mio... mi fermai un attimo.
Come potevo chiamare Victor? L'avevo conosciuto il pomeriggio precedente, al parco, nella disperazione più totale, e l'avevo tenuto a casa mia pregandolo di aiutarmi come un disperato.
Non volevo offenderlo, per me quello che era successo la sera prima aveva una certa importanza, ma... non ero un bambino, non potevo dire che stessimo insieme dopo un solo giorno che ci conoscevamo.
Eppure tutto il mio senso logico andò a farsi benedire e terminai la frase. ...il mio ragazzo conclusi.
Lo baciai, fregandomene di Jane che ci stava guardando borbottando i suoi discorsi, o dei miei amici che iniziarono con un coro di "ooooh" da idioti appena ci videro.
Era anche per quello che stavo lì: nessuno mi giudicava, nessuno mi insultava e nessuno mi dava lezioni morali su cosa fosse giusto o no da fare.
Ero stato incosciente a considerare me e Victor come una coppia fin da quel mattino appena sveglio, ma dato che la mia maledizione mi aveva stufato, adesso sarei stato impulsivo e stupido quanto volevo.
E se mi avesse lasciato anche lui, per un motivo o per un altro, mi sarebbe rimasto solo da buttarmi giù dal ponte, porca miseria!
 
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blackychan
view post Posted on 22/12/2011, 18:04






Mi vedi bene? Oh... bé, sì, sto benissimo. Sono al Knight Rooster con la mia barista, il mio gruppo e il mio...
Si fermò. Stava riflettendo su cosa potessi essere io per lui.
E se avesse detto che ero un semplice amico? O una persona conosciuta da poco?
Come avrei reagito?
Sicuramente ci sarei rimasto male, insomma la mia prima volta... era stata con lui e poi, oltre a questo io... io mi ero affezionato a lui!
Lo guardai attentamente, per vedere se avesse avuto qualche ripensamento su ciò che era successo ieri sera.
Cogliere qualche segno che forse mi era sfuggito...
..il mio ragazzo.
Quando sentii quella frase rimasi...sorpreso e sbigottito, naturalmente in senso positivo.
Non ebbi nemmeno il tempo di formulare una frase che avesse senso compiuto che Ewan prese a baciarmi, ed io, contento per come mi aveva appena definito, non potei far altro che ricambiare al medesimo modo.
Cinsi il collo di Ewan e lo strinsi per avvicinarlo ancora di più, per la prima volta da non so quanto tempo non mi importava di cosa potessero pensare gli altri.
Anche se forse non gli interessava granchè dato che stavano facendo tutto quel casino.
Così approfondii quel bacio.
 
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Dagda16
view post Posted on 22/12/2011, 21:00




ewantanatos

Avrei voluto esclamare un "ehi vacci piano", ma era talmente preso a restituirmi il bacio, e io a cercare di centrare qualcuno dei miei amici con una bottiglia di plastica, che non mi andava di fermarlo.
Alla fine però mi staccai lo stesso, erano arrivati dei clienti e forse loro non avrebbero tanto gradito la scena. Anche se tutti quelli che frequentavano il Knight Rooster sapevano che ero gay.
Ci resti qui, questa sera? Suoniamo, se non hai altro da fare... chiesi, un po' imbarazzato.
Non mi era mai capitato di invitare qualcuno, più perché a nessuno era mai interessato niente di cosa facevo che per altri motivi.
Mi ricordai solo in quel momento che avevo dimenticato a casa il mio strumento. Vabbè, l'avrei chiesto in prestito a qualcuno.
Continuai a tenere Victor per una mano, guardando distrattamente i miei amici che mettevano a posto gli strumenti e le casse per quella sera.
 
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blackychan
view post Posted on 23/12/2011, 14:31







Ci separammo non tanto per i suoi amici, ma perchè nel locale erano entrati alcuni clienti che forse vedendoci in atteggiamenti intimi non si sarebbero sentiti a loro agio.
Mi chiese se volevo rimanere lì quella sera perchè suonava con il suo gruppo.
Notai che era un po' imbarazzato, ma anche con quell'espressione sul volto era molto bello.
Forse non lo aveva chiesto mai a nessuno, ma non volli illudermi. Allora contento per avermi chiesto ciò annuii sorridendo forse come un ebete, poi ricordandomi di quello che mi aveva detto, mi avvicinai un tantino a lui cercando di abbassare la voce in modo che la sentisse solamente lui
Q-quello che mi hai detto prima... che sono il tuo ragazzo, lo hai detto solo per farmi piacere ?
Abbassai lo sguardo in attesa di una sua risposta, mi sentivo talmente insicuro, era come se con lui non riuscissi a mascherare le mie emozioni.
 
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Dagda16
view post Posted on 23/12/2011, 21:13




ewantanatos

Mi rispose che sì, sarebbe restato, ma la sua domanda mi spiazzò. O forse mi fece infuriare.
Io non dico cose del genere senza pensarle veramente poi compresi che poteva sembrargli improvviso, come avvenimento.
In effetti, anch'io mi sentivo un po' strano. Non conoscevamo quasi niente l'uno dell'altro, e forse avremmo potuto scoprire cose non proprio positive sull'altra persona. Ma come già mi ero detto, ormai mi andava di tirare i dadi e accaparrarmi ciò che la vita decideva di regalarmi.
Lo guardai un momento, arrossendo. Non ci avevo mai portato nessuno, qui... conclusi, sperando che capisse cosa significava.
Mi sedetti, guardando il cielo da una delle grandi finestre rettangolari. Non sapevo più in che punto della mia vita fossi approdato, ma mi piaceva abbastanza. Mi bastava poter avere quelle quattro semplici cose che avevo tuttora: la musica, l'arte, il locale e Victor.
Era meglio che lo capisse subito che ero una persona che si accontenta di quello che ha e ringrazia la vita per ciò che riceve. L'avevo capito subito che mi sarei affezionato a lui fino al punto di farlo diventare il mio ragazzo, quindi volevo chiamarlo così fin da subito. Ma...
Victor, tu vuoi diventare il mio ragazzo? chiesi, in conferma, guardandolo negli occhi.
 
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blackychan
view post Posted on 23/12/2011, 22:24








Mi sentii uno stupido quando mi rispose, non dovevo fargli quella domanda, ma era avvenuto tutto così in fretta che avevo paura di... tutto.
Alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi arrossire quando mi disse che in quel posto non ci aveva portato mai nessuno.
Ma, allora era vero! Non riuscivo a crederci.
Nell'udire quella frase gli angoli della mia bocca si sollevarono senza preavviso, dovevo sembrargli proprio un ebete in quel momento.
Lo vidi sedersi e io lo seguii a ruota.
Stava guardando fuori dalla finestra con lo sguardo perso nel cielo, chissa cosa pensava?
Scusami se te l'ho chiesto...
Lo guardai per un secondo di sottecchi cercando di nascondere l'imbarazzo.
Grazie di avermi portato qui, sto bene quando sono con te e mi dispiacerebbe se tu cambiassi idea, perchè... mi piaci.
Allungai una mano e stavolta gliela presi io.
 
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Dagda16
view post Posted on 24/12/2011, 18:11




ewantanatos

Appena sentii che mi prendeva la mano sussultai, tornando in me.
Mi faceva uno strano effetto ascoltare le sue parole. Non per il fatto che gli piacessi, ma... non credevo di poter essere considerato seriamente da qualcuno.
Sentii degli accordi di chitarra, avevano iniziato le prove. Ma non era un po' presto? Ah, no... vidi che sul palco c'erano solo il chitarrista e il cantante. Adriènn, aveva una voce bellissima.
Avrei voluto averne una simile. Ma mi avevano condannato al silenzio senza chiedermi nulla. Mi rattristai.
A volte lo invidio confidai a Victor, un po' cupo. Vorrei poter cantare come lui...
Mi rattrappii su me stesso, tenendomi le gambe piegate con le braccia. Ascoltai quelle note, urlate, gridate, in una lunga agonia che esprimeva i miei pensieri.
Luc, il tastierista, mi arrivò davanti alla faccia e mi porse uno strumento. Di solito li teneva lui quelli di riserva.
Restai dov'ero, ma iniziai a suonare anch'io. Dovevo sempre sopire quel mio desiderio impossibile da realizzare, e per addormentarlo in un angolo della mia anima, suonavo.
Avevo gli occhi lucidi, e sperai che Victor non lo notasse.
Non mi andava che si preoccupasse per me.
 
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blackychan
view post Posted on 24/12/2011, 18:26






Lo vidi rattristarsi e chiudersi in se stesso.
Mi dispiaceva vederlo così, in quel momento la mia attenzione fu attirata verso il palco,
uno degli amici di Ewan stava cantando, mentre l'alto strimpellava degli accordi, erano belli, ma mai quanto Ewan.
Mi voltai nuovamente verso Ewan, stavo per dirgli che il suo amico era davvero bravo, ma mi bloccai di colpo vedendo la sua espressione desolata.
A volte lo invidio ... Vorrei poter cantare come lui.
Volevo controbattere quello che aveva appena detto, ma anche stavolta fui interrotto da uno dei musicisti che ora stava porgendo uno degli strumenti a Ewan.
E lo sentii suonare.
Il mio sguardo vagò dal suo strumento alle sue mani e poi al suo viso, ai suoi occhi, e mi fermai lì.
Sicuramente si era rattristato per ciò che mi aveva detto prima, in quel momento avrei voluto tanto stringerlo forte a me...
 
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Dagda16
view post Posted on 24/12/2011, 18:28




ewantanatos

Sapevo essere davvero violento quando volevo. Infatti senza che me ne accorgessi, i miei amici si fermarono a guardarmi, assistendo a un assolo che non aveva niente di bello o eccezionale. A parte la furia che ci mettevo.
Avevo le note in testa e non andavano via. Erano come pretese insolenti che non volevo considerare.
Mi fermai solo quando sentii le corde allentate. Quando mi innervosivo ci riuscivo, a scordare gli strumenti dopo solo qualche accordo e un paio di minuti di prova.
Vacci piano Ewan Luc tornò a riprendersi lo strumento. Abbiamo appurato che sai suonare bene. Voi due, là, preparatevi per il verso, cazzo! L'esibizione è fra nove giorni, NOVE. Quindi Adriènn metti a posto quegli acuti, porca miseria, e vedete di metterle giuste quelle note. Per lo meno in questo pezzo concluse lui, incazzato, quasi.
Lo ignorai. No, io non ero bravo. Avevo fortuna, sia a non aver bisogno di troppe ore di prove sia perché almeno per me non dovevano preoccuparsi del fatto che avrei potuto sostituire Adriènn in caso di incidenti.
Ero davvero l'ultima ruota del carro, ma mi andava bene così.
Mi voltai verso Victor, un po' sconvolto. Innanzitutto perché iniziavo a capire che forse si annoiava e che non eravamo comunque obbligati a stare lì, dato che di me c'era poco bisogno.
Vuoi andare da qualche altra parte? A quanto pare qui non servo a molto... sorrisi, un po' tristemente.
Battei tre volte il pugno sul tavolo, ricevendo in risposta da Jane un bicchiere del mio alcolico preferito: il liquore di mirtilli.
Finii quello e tornai a guardare Victor, aspettando che mi dicesse qualunque cosa volesse.
 
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blackychan
view post Posted on 24/12/2011, 18:31







Vidi Ewan "massacrare" lo strumento che stava suonando.
Ben presto, però, le corde si allentarono e dovette fermarsi.
Uno dei suoi amici si avvicinò un po' incazzato per aver scordato lo strumento e glielo tolse di mano posandolo.
Guardai in viso Ewan.
Aveva gli occhi ancora un po' lucidi, e la sua espressione era quasi desolata.
Aveva sicuramente bisogno di cambiare aria, infatti dopo qualche minuto mi chiese se volevo andare da qualche altra parte.
Lo guardai interdetto, non sapevo cosa rispondergli, così aspettai che finisse di bere il suo liquore.
Okay, cambiamo aria, se naturalmente va anche a te, dato che mi sembra si sia fatta un pò pesante.
Mi guardai intorno e osservai i suoi amici che stavano provando gli accordi e la ragazza che gli aveva portato da bere.
 
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Dagda16
view post Posted on 24/12/2011, 18:35




ewantanatos

Mi sgranchii le ossa e mi voltai verso gli altri una volta che ricevetti una risposta affermativa da Victor.
Noi ce ne andiamo esordii, prendendo Victor per mano. Sentii delle lamentele verso quella decisione. Non era stata una delle giornate migliori, ma me ne fregavo. Quella sera sarebbe andata decisamente meglio.
Salutai anche Jane e condussi Victor fuori dal Knight Rooster.
Scusa per lo spettacolo poco tranquillo ma... siamo tutti abbastanza tesi per la presentazione cercai di farmi perdonare, anche se non mi sembrava di esserci riuscito molto.
Gli misi un braccio intorno alle spalle, iniziando a percorrere il marciapiede. Delle nuvole minacciavano il cielo, grigie e cupe. Che schifo di giornata... sperai solo che non si mettesse a piovere.
Come un gatto esigente, strofinai la testa sulla spalla del mio compagno, con l'intento di non sembrare, magari, stupido o che altro.
Era da un pezzo che non avevo più l'occasione di sorbirmi le coccole di qualcuno, quindi, ora, le pretendevo perfino.
 
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30 replies since 22/12/2011, 16:56   131 views
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