Quegli stronzi, come al solito, mi avevano portato con loro solo per fare da reggicandela poi appena avevano iniziato ad andare su di giri e a trombare come conigli in calore, mi avevano cacciato di casa. Al che io avevo detto un sonoro vaffanculo, avevo chiamato un taxi e, prima di salire, avevo rotto i loro vetri di casa lanciando pietre. Così imparavano quei figli di puttana!
Il taxi mi lasciò appena a qualche chilometro da lì, in un quartiere che non sapevo neppure se conoscevo o no, i negozi non mi sembravano familiari, ma le strade stranamente sì. Barcollai lungo il marciapiede, sentendomi la vescica piena, avevo bevuto troppa birra e ora dovevo fare una bella pisciata.
Mi guardai intorno, mi nascosi dietro un bidone e la feci, per poi tornare a camminare dopo essermi sistemato. D'un tratto uno mi venne addosso, mi fece cadere e si mise a ridere.
Tua madre t'ha insegnato a camminare, testa di cazzo? sbottai, rimettendomi in piedi e iniziando a spintonarlo.
Quello se ne andò appena sentì odore di alcool, ma non mi importava. Diedi un calcio al bidone bestemmiando, rovesciandone il contenuto sulla strada.
E adesso chi pulisce eh? In sta città di merda non c'è nessuno che ha voglia di pulire il suo stesso schifo, mi fate veramente vomitare! sbottai, calciando un altro bidone.
Branco di stronzi, tutti a ridervela! l'ennesimo bidone crollò in terra spargendo rifiuti organici sull'asfalto.
Fanculo a tutti, al mondo!