Mi accorsi di essere osservato, mentre ancora passavo le dita su quei fiori bianchi e gialli, così semplici eppure così belli. Detestavo chi strappa i fiori.
Notai, vagando con lo sguardo assonnato, un ragazzo vicino alla fontana. Mi stava guardando.
"Fissa pure ciò che rimane della povera disgrazia che sono, chiunque tu sia..." pensai, sollevando la mano dai fiori. In quei momenti, avrei voluto urlare. Se solo avessi avuto una voce.
Mi sentivo tanto male... io dell'amore non avevo niente. Era un territorio che non mi apparteneva. Mi voltai di nuovo verso quel ragazzo, con occhi più presenti e, senza dubbio, più interessati.
Mi sembrava dispiaciuto o... no, era furioso.
Mi alzai con un balzo, raccogliendo la mia maglia a rete per poi mettermela sopra la t-shirt nera che indossavo spesso. Io e il colore non ci eravamo mai intesi molto. Presi la borsa e guardai il cielo ancora una volta."Signore, se ci sei, aiutami..." lo pregai, mentalmente.
Il giorno dopo avrei dovuto rivederlo. E non sapevo come fare... mi sentivo già male. Quella mattina avevo rischiato di fare una figura rovinosa. Oh, dovevo trovare una soluzione! Dirglielo mi avrebbe certamente portato a iniziare qualcosa che si sarebbe conclusa male, come tutte le altre volte che ci avevo provato.
Non dirglielo significava stare come stavo adesso, crogiolandomi nel rischio di fare brutte figure davanti a lui.
Mi avvicinai alla fontana e, con uno scatto, immersi del tutto la testa nell'acqua. Non c'era modo migliore per schiarirmi le idee.