Ti rincorrerò.., London

Jason Cromwell

Non riuscivo a spiccicare parola..e non riuscii nemmeno a farlo perchè Cecil spalancò la portiera e scappò via da me.
Corse veloce.. lo persi di vista..
-Ceeeeeciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiil Ceeeciiiiiiiiiiiiiiiil Ceeeecil!- urlai il suo nome, forte fortissimo con tutto la voce di cui fossi in possesso.
Non tornò indietro..
Non sapevo cosa fare, la coda si stava muovendo e non potei far altro che muovermi..
All'improvviso lo vidi! Correva a perdifiato tra le macchine.
Il primo spazio libero che trovai fu mio. Parcheggiai male quasi sulla cunetta ma non mi importava dovevo raggiungerlo.
Scesi dalla macchina e lo inseguì..
Corsi, corsi, corsi e quando lo raggiunsi gli afferrai un braccio costringendolo a girarsi.
- ...perchè...perchè..s.se.sei scap..scappato..così..?- avevo il cuore in gola e gli occhi lucidi dalla corsa.
-non fuggire ..da me..- sussurrai con un filo di voce prima di accasciarmi sull'asfalto con le ginocchia.
Con la mano stringevo il suo polso e tenevo gli occhi fissi sui suoi..ma non riuscivo ad alzarmi.
Non capivo.

Mi sentii afferrare, dopo che correvo da un bel po'. Mi voltai, con le gambe molli e stanche, senza opporre resistenza, senza provare a fuggire di nuovo, o a trovare una buona motivazione per cui lo avessi fatto.
Non sapevo cosa rispondergli, mi limitavo a fissarlo imbambolato, quasi separato dal mondo reale, e tutta quella neve mi aiutava ad alienarmi. Lo guardai per svariati secondi, finchè non mi inginocchiai davanti a lui e crollai con la fronte contro una sua spalla, stringendo le braccia intorno alla sua vita, lasciandomi andare dopo così tanto tempo...
Era da troppo tempo che non esprimevo più alcun sentimento, da... anni! Ma ora ero stufo di dovermi crogiolare nella mia insoddisfazione, avevo dato un calcio ai miei tormenti, avrei dovuto essere felice!
Allora perchè mi ostinavo a restare un rametto secco in mezzo a tante foglie? Non mi importava cosa Jason avrebbe pensato di me, tanto più in basso di così non potevo arrivare, e non mi andava nemmeno tanto male!

Jason Cromwell



Passarono dei secondi interminabili in un silenzio disarmante..
la neve ci stava piano piano ricoprendo e sentivo su di me gli occhi della gente che incuriosita si stava fermando a guardare.
Ma quell'aspettare fu ricompensato .
Cecil si inginocchiò davanti a me e come se fossi l'unica cosa che potesse salvarlo si schiacciò contro il mio corpo abbracciandomi con delicatezza.
Strinsi quell'esile ragazzo tra le braccia cercando di smettere di pensare ai vari perchè.
-torniamo in macchina..-
Era una frase un po patetica ma fu l'unica cosa sensata che riuscii a dire.. c'era così freddo e il mio cuore batteva talmente forte..
chissà se sarei riuscito a guidare..

Annuii, in silenzio, prendendogli la mano.
Quasi non mi resi conto che avevo intrecciato le dita con le sue, ma non mi importava, non mi interessava sinceramente avere o non avere un comportamento formale o assolutamente impudente. Se dovevo vivere con lui, era ora che ci abituassimo entrambi all'altro, e io avevo intenzione di non essere un peso e, ancor meno, di farlo sentire male.
Lo tirai con me verso la macchina, però dopo un secondo cambiai idea. Eravamo davanti a un bar... forse lì dentro ci saremmo scaldati.
Vieni con me feci, mettendogli un braccio intorno alla vita.

Jason Cromwell



Mi fece rialzare tenendomi per mano.
Sembravamo una coppia. Le dita intrecciate e le spalle vicine per riscaldarsi dal freddo pungente di un pomeriggio di Londra.
Alzai gli occhi al cielo e ciò che vidi fu splendido.
La neve che scendeva a fiocchi sul mio viso e si insinuava fra i miei capelli inzuppandoli.
Anche i capelli di Cecil stavano impregnandosi di neve rendendolo davvero molto bello.
Vieni con me
Mi dispiacque molto dovermi fermare di colpo e dirgli di no, sottraendomi al suo abbraccio.
-Cel..tuo fratello..si sta facendo troppo tardi..chiamiamo un taxi e andiamo al'aeroporto. ci faremo riportare qui dopo.-

Lo guardai e decisi che da quel momento in poi, se non fosse stato questione di vita o di morte, non avrei parlato. Non per ripicca a qualcosa o per essere insopportabile, semplicemente non sentivo il bisogno di dire nulla.
Presi il cellulare e glielo porsi, senza lasciargli la mano, mentre fissavo la neve in terra, pensando che non sarebbe stato poi così male sprofondare in quel freddo purificatore.
Appoggiai la testa sulla spalla di Jason, senza pensare a niente di particolare. Mi iniziavo ad abituare alla presenza di un'altra persona nella mia vita, ma me la sarei cavata.
Ero arrivato fino a lì da solo, potevo continuare ancora un po'.

Jason Cromwell



Mi porse il suo telefonino senza dire una parola e decisi di rispettare la sua scelta.
Composi il numero dell'assistenza stradale e indicai dove io e Cecil ci trovassimo al momento. La compagnia mi assicurò che entro 5 minuti un taxì sarebbe venuto a prenderci.
Gli resi il cellulare e presi ad accarezzargli i capelli e ad abbracciarlo per scaldarci.
-Tra pochi minuti arriva il nostro carro magico mister, la fatina mi ha detto che era già in strada- dissi buttando sullo scherzo la situazione ambigua che si era venuta a creare.
-se mi fai un sorriso stanotte puoi anche rubarmi le coperte e buttarmi giù dal letto, è il prezzo del perdono per avermi fatto correre!-
abbastanza da fargli capire che sotto sotto era per ringraziarlo.
Di ogni cosa.

Mi appiccicai a lui annuendo quando mi avvisò che il taxi sarebbe arrivato da un momento all'altro, e restai stretto a lui finchè non mi chiese... un sorriso.
Ero alto di un pelo più di lui, quindi mi bastò guardarlo per avere la sua attenzione. Sentii gli angoli della bocca piegarsi in su, mentre fissavo i miei occhi verdi nei suoi, quasi da lince.
Un attimo dopo mi accorsi della breve distanza fra i nostri volti e arrossii, ma... non mi venne da allontanarmi. Per stemperare la tensione allora, optai per dargli un leggero bacio vicino alla bocca, non troppo vicino ma abbastanza da fargli capire che sotto sotto era per ringraziarlo.
Di ogni cosa.

Jason Cromwell



Mi baciò.
Oddio riuscivo a riflettermi nei suoi occhi e a respirare il suo profumo delicato..
Ricomponiti. Jason ricomponiti velocemente ed in fretta.
-Bè..grazie di tutto, del sorriso e del..ehm..-
del bacio.... meglio evitare.
-Oh..Cel il taxi!- la tensiene si stemperò con l'arrivo della 5 posti gialla!

Mi lasciai portare dentro il taxi, sedendomi accanto a Jason. L'auto partì e io mi limitai a guardare fuori dal finestrino, la strada sfrecciava veloce fuori dalla vettura, e io mi rilassai per tutta la durata del viaggio.
Una volta arrivati all'aeroporto, scesi, controllando il tabellone e l'orologio. Doveva essere già arrivato, perchè non c'era nessun volo in arrivo da Marsiglia o da qualche parte della Francia.
Guardai al portello degli arrivi, vedevo solo adulti... poi all'improvviso spuntò una testa di capelli neri dal mucchio. Era un ragazzino alquanto basso, ed era sorprendente quanto mi somigliasse, anche se i tratti somatici erano differenti. Ma somigliava molto a mio padre, e aveva i miei stessi occhi verdi, di un verde lucente, che però in quel momento era spento.
Mi voltai verso Jason per controllare che mi avesse raggiunto, e guardai di nuovo il quattordicenne che aspettava là, con una valigia enorme, un cappotto nero e un cartello su cui c'era scritto in lettere cubitali Sèsame.

Jason Cromwell



Il viaggio fu tranquillo e sereno e quando arrivammo all'aeroporto Cecil sfrecciò verso la zona arrivi.
Io cercai di raggiungerlo perdendomi tra la gente cercando lui e qualcuno che gli somigliasse. A giudicare dalla folla anche lui doveva avere qualche grosso problema ad identificare il fratello.
All'improvviso però si fermò, si voltò verso di me e io potei notare alle sue spalle un ragazzino..
mi avvicinai a Cecil che rimase quasi paralizzato.
Potevo capirlo..era sconvolgente come storia..
-Vado a prenderlo Cel..- dissi al suo orecchio per poi superarlo e piazzarmi davanti al ragazzo.
Mi chianai quel che basta per confermare le mie certezze. Era suo fratello, gli occhi non mentono.
Gli feci un gran sorriso e allungai la mano.
Lui me l'ha afferrò un po titubante..povero ragazzino, che tristezza nei suoi occhi..
-Simon? Io sono Jason benvenuto-
era una frase talmente semplice che fui certo che mi avesse capito.
Mi mollò la mano così mi misi accanto a lui e feci segno a Cecil di avvicinarsi.

Andai incontro ai due, fermandomi a pochi passi. Dovevo cercare di essere carino con lui, anche se sarebbe stato difficile.
Ciao. Sono Cecil... lui è un mio amico, viviamo nella stessa casa gli sorrisi, mentre lui mi fissava con quegli occhi... da cucciolo. Gli misi un braccio intorno alle spalle, non sembrava aver paura di me, e non pareva troppo diffidente.
I... io sono Simon rispose, guardando prima me poi Jason.
Jay, che facciamo per la valigia? Ci facciamo accompagnare fino alla macchina e poi andiamo a casa? chiesi, prendendo il manico della valigia.
Se hai fame, o vuoi fare il bagno, o hai sonno, la tua camera è già pronta, e possiamo ordinare quello che vuoi avvisai Simon, accorgendomi dei suoi tratti più decisi rispetto ai miei. Era proprio uguale a mio padre!

Edited by Dagda16 - 25/11/2011, 02:05

Jason Cromwell



Guardai il ragazzino nettamente spaesato e quando Cecil arrivò e si presentò, almeno credo parlava in francese ed io non ero esattamente un portento nelle lingue! Io afferrai la valigia del ragazzo.
Jay, che facciamo per la valigia? Ci facciamo accompagnare fino alla macchina e poi andiamo a casa?
Mi voltai sorpreso che si stesse riferendo a me e non gli risposi subito. Prima osservai sia lui che il suo fratellastro.
-Si il taxi è ancora fuori, gli ho detto di aspettare ci riporterà alla macchina e poi io vi riporto a casa ...ah senti ..puoi dirgli che sono contento di aver fatto la sua conoscenza e che spero si troverà bene a vivere con noi?-
Probabilmente non aveva idea che Cecil ora vivesse a casa mia.. e sicuramente non si spiegva la mia presenza.

Edited by ;;; Brisbi ;;; - 25/11/2011, 02:10

Sorrisi appena, tenevo Simon mettendogli un braccio intorno alle spalle, lui non sembrava spaventato, era tranquillo, anche se triste.
Annuii, alle parole di Jason.Simon, ascolta, c'è una cosa che ti devo dire prima che tu venga a vivere con noi... te la volevo dire più avanti, ma se vogliamo vivere senza mentire, in sincerità, devi saperla. Io sono omosessuale... è un problema per te?
Simon mi guardò per un po', poi guardò Jason.Anche lui?
In parte... risposi, ma notai che non ci restò male più di tanto.No, non è un problema... avevo un amico gay... sembrò rattristarsi un po'.
Ehi, non fare così... ogni tanto potrai andare a trovarli, ti accompagno io... magari d'estate, eh? gli sorrisi.Io e Jason siamo contenti che tu sia qui, se hai bisogno di qualcosa diccelo, ok? gli strofinai una spalla.
Jay, possiamo andare al taxi ora

Edited by Dagda16 - 25/11/2011, 02:08

Jason Cromwell



Cecil e Simon cominciarono a parlare in francese ovvero..non capii nulla.
Però riconobbi la parola omosessuale.
Evidentemente Cel non voleva nascondersi e Simon non sembrò sconvolgersi. Anzi mi guardò.
Che avesse capito che..
oddio no aspettiamo un attimo!
Stavo anche soltando cominciando a pensare che Cecil era il mio interesse amoroso?!.. oddio quel ragazzo bellissimo mi aveva davvero sconvolto..
Vederlo dormire.. mi aveva scaldato un po il cuore.
E poi.. mentre parlava con il suo fratellastro appena conosciuto, sembrava così dolce e comprensivo.
Mi piaceva..
Dannazione...
Jay, possiamo andare al taxi ora
-Eh?oh si si venite con me!-
dovetti fingere un sorriso.