drink with the cat

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´mr kanda
view post Posted on 3/11/2011, 23:43






here the home!
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Arrivammo finalmente a destinazione. La puzza d'alcool aveva praticamente invaso l'intera macchina e non era proprio piacevole. Scesi e apri la portiera anche a Fenny. « Benvenuto... » dissi quasi freddamente. Mi avvicinai al cancelletto d'entrata aprendolo. « Forse è il caso che guardi che cosa ho nella cantinetta... » dissi rivolgendomi al ragazzo. Il gatto si era svegliato e cominciava a miagolare, non solo però! Dato il silenzio della notte riuscivo a sentire anche le fusa che faceva al padrone. Lo trovavo carino, non il gatto ovviamente, poichè i gatti erano bellissimi a prescindere. Era carino il padrone. Chissà se sarebbe stato il mio padrone poco più tardi. Quasi quasi lo speravo, anche se non era la mia precisa priorità. Volevo far sentire a proprio agio la mia nuova conoscenza. Tutto lì. Niente di più e niente di meno. Aprii la porta d'entrata e mi assicurai che entrasse lui prima di me. Volevo accendere il caminetto sinceramente e sedermi sulla poltrona a chiacchierare di qualche stronzata con lui. Era il tipo adatto alle stronzate. Lo avevo capito ormai!

 
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Dagda16
view post Posted on 3/11/2011, 23:50




phoenix

Mentre scendevamo dal taxi, mi ritrovai a fissarmi su un determinato punto, che poi mi accorsi essere il culo di Alex. Cristo... tanto che valeva fissarlo? Ero uno schifoso impotente, non ero mai riuscito a combinare un accidente, anche se avevo una maledetta voglia, molte volte...
Sbuffai, abbassando lo sguardo, verso terra, e camminai oltre il cancello che mi teneva aperto, senza più pensare a queste cose.
Non mi andava di farmi altre paranoie, così presi a coccolare il gatto che si era ora risvegliato.
 
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´mr kanda
view post Posted on 3/11/2011, 23:52






« Casa dolce casa... » sospirai dolcemente. « Se vuoi puoi poggiare la giacca sull'appendiabiti » e anche i pantaloni volendo, ma non glielo dissi, non volevo metterlo a disagio. Mi avvicinai al caminetto artificiale e accesi immediatamente la fiamma. Il pellet bruciava a meraviglia e l'atmosfera si sarebbe riscaldata subito. « Accomodati pure qui sul divano o su quella poltrona! » sorrisi delicatamente e puntai la poltrona a destra rispetto al caminetto. Io usavo sempre quella a sinistra, quella più barocca delle due. L'arredamento di casa mia era un collage di epoche e stili diversi: art noveau, zen, moderno, avevo anche alcune cose che richiamavano il medioevo, come la spada che stava sulla parte di fronte al caminetto. Un accozzaglia di colori e di materiali che nel complesso era comunque equilibrato in un misterioso modo. Rimasi con una camicia da boscaiolo addosso che sbottonai. Sotto non avevo praticamente nulla. I jeans avevano ancora il risvolto che avevo fatto prima di andare via ed era strano dato che non ebbi il bisogno di rifarlo. « Cosa ti porto da bere? » chiesi subito.

 
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Dagda16
view post Posted on 3/11/2011, 23:53




phoenix

Appena entrato, mi guardai un po' intorno. Non invidiavo la sua casa, invidiavo la sua ricchezza, che doveva avere visto che si era potuto permettere una reggia come quella. Al confronto, io ero un barbone... come mi vestivo, dove vivevo, come vivevo... era davvero brutto vedere come mi rotolassi in uno stato di nullafacenza e nulli possedimenti.
A parte i ventiquattro gatti, diciannove cani e la tartaruga che avevo in casa. Ma erano un po' la mia famiglia, loro e Sam.
Quello che vuoi risposi, andando a sedermi sulla poltrona, vicino al camino. Motherfuckah si stiracchiò sulle mie gambe poi si rigirò e tornò a dormire facendo le fusa ancora più forte, facendomi quasi tremare.
Sei una gran coccolona eh? Domani andiamo dal veterinario, signorina... commentai.
 
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´mr kanda
view post Posted on 3/11/2011, 23:54






Mi allontanai un secondo per andare a prendere il Baileys ed i bicchieri, ma venni fatalmente attratto dalla dolcezza co cui stava coccolando il suo micio. Sapevo bene che c'era del tenero dentro a quella corazza dura e spessa. Era sempre più carino. Lasciai da parte questi pensieri e andai in cucina, presi i bicchieri leggermente arrotondati e sbozzati come se fossero stati ricavati dal ghiacchio e aprii il frigo per la bottiglia di liquore. Quanto lo amavo. « Spero ti piaccia il Baileys! Vero? » chiesi prontamente, tornando alla poltrona e poggiando tutto quanto sul tavolino basso. Chissà di cosa avremmo potuto parlare e chissà se avremmo parlato quella sera. Magari avrei dovuto fargli passare la sbronza prima per avere un minimo di dialogo con lui, capitani in astinenza a parte si intende!

 
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Dagda16
view post Posted on 3/11/2011, 23:54




phoenix

Guardai la sagoma di Alex che trafficava in cucina, ma non mi ci fissai troppo per non farmi altre paranoie su paranoie. Mi odiavo quando facevo così, maledizione!
Chiusi gli occhi, poggiando la testa contro lo schienale della poltrona, pensando a qualcosa di più neutro, come alla bancarella di hot dog che avevo visto all'angolo della strada... il problema fu che gli hot dog mi fecero venir in mente altro, quindi tentai di pensare ad altro.
I miei insensati pensieri vennero interroti da Alex stesso che mi faceva una domanda sul Baileys, alla quale risposi alzando le spalle.
Io bevo qualunque cosa, preferisco lo Sheridans, o il Whisky... birra a cascate conclusi, con un tono trasognato.
Perchè ti sei fermato a parlare con me? chiesi, di getto, senza capirne il motivo.
 
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´mr kanda
view post Posted on 4/11/2011, 15:00






« Potremmo fare degli intrugli con l'alcool che ho in casa magari... » dissi con un sorriso leggero, sognante. Mi sedetti e accesi una sigaretta. Ampie volute di fumo andarono verso il soffitto, con la mano libera presi il bicchiere e sorseggiai un po' di liquore. Era decisamente ottimo. Perchè mi ero fermato a parlare con lui. Bella questione. Non v'era una risposta precisa a dir la verità « In realtà non saprei dirti... Volevo studiarti in primo luogo, eri fin troppo interessante... » da quella frase avrebbe carpito che nel bene e nel male il dolore, il malvagio e le cose cattive mi piacevano. Fin troppo a volte. « E poi bo. Forse mi piaci da quando ti ho visto e non ho intenzione di perderti di vista. » era una specie di confessione questa, meno importante della prima magari, ma non meno fondamentale « Però queste cose le sa solo il mio inconscio e devo ancora scoprirle... » ero veramente indecente quando parlavo in questo modo, anche perchè io stesso non mi capivo. Speravo nell'intelligenza di Fenny e sapevo che ne aveva un bel po' dentro di sè. Nascosta, ma esistente.

 
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Dagda16
view post Posted on 4/11/2011, 15:28




phoenix


L'ascoltai, ma sinceramente non riuscivo a capire che diavolo avesse in quella testa per farsi piacere uno sfigato come me. Lo guardai sempre più incredulo e abbastanza indeciso su che rispondergli, ma optai per la più sincera verità.
Tu stai male, ma parecchio. Cioè, m'hai visto, sì? sorrisi appena, imbarazzato, tornando a giocare col gatto come per non pensarci.
Che diavolo gli potevo dire? Insomma, nessun matto con un po' di soldi in tasca si metteva a infatuarsi di un poveraccio accattone, era semplicemente ridicolo.
Così come ridicolo era che si fosse fermato a parlarmi e mi avesse portato a casa sua. Ma non mi posi più domande o non ne sarei più uscito.
Presi il bicchierino pieno di liquore e lo buttai giù in una botta sola, strizzando gli occhi per un momento.
 
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´mr kanda
view post Posted on 4/11/2011, 15:35






« Probabilmente sei tu a non possedere uno specchio. » dissi serio. Era un bel ragazzo, non doveva farsi tutti quei problemi, difatti glielo feci notare « Non farti teghe mentali. Sei bello. E poi avanti! Non serve a nulla crearsi problemi... Ognuno di noi è perfetto a modo suo. » sorrisi in modo sincero « Io, per esempio, non mi sono fatto mezzo problema a portarti qui, a offrirti da bere e compagnia bella. Tutto ciò perchè amo le avventure, belle o brutte che siano le conseguenze. Devi pensare che tutto ci dona esperienza di vita, e questa sera penso di aver guadagnato un bel po' di esperienza... » non la smettevo di parlare, così tirai ancora dalla mia sigaretta « Sto parlando troppo... Hai un metodo per farmi stare zitto? » chiesi senza minimamente pensare al doppiosenso stratosferico che avevo formulato. Non specificai nulla però, ero curioso di vedere la sua reazione a quella "provocazione".

 
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Dagda16
view post Posted on 4/11/2011, 15:38




phoenix

Sbuffai, non mi ero aspettato il discorso che fece ma il tono da ramanzina me lo ero aspettato eccome. Il gatto mi scese dalle gambe e gironzolò un po' tra i miei piedi, strisciandosi alle mie caviglie, emettendo un po' di fusa, e andò ad accoccolarsi sul tappeto, vicino al camino.
Tu non ti sei fatto problemi perchè sei un incosciente, ecco perchè! E pure io lo sono, cazzo... chi è il furbo che si porta uno straccione in casa? E lo scemo che lo segue... commentai, lasciando il bicchierino sul tavolinetto accanto a noi.
Guardai Alex mentre continuava a parlare (ma quanta capienza avevano i suoi polmoni?) e pensai che sì, stava davvero parlando molto.
Alla sua domanda alzai le sopracciglia. Sì un paio di modi li ho, ma non ti piacerebbero risposi, iniziando a battere il piede in terra.
 
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´mr kanda
view post Posted on 4/11/2011, 15:57






Mi accigliai un poco, dovevo ricordare che per farmi stare zitto poteva picchiarmi a sangue o ficcarmi la lingua in bocca e fra le due era impossibile fare una previsione effettiva, perciò chiesi spiegazioni « Quale modo utilizzeresti? Son curioso adesso! » nessuno era mai riuscito a farmi tacere praticamente e sarebbe stato strano se lui ci fosse riuscito. Cominciava ad intrigarmi sempre di più con quel suo modo di fare da finto duro. Sembrava più un cagasotto, ma non era male nemmeno quel suo aspetto dato che si delineava una certa dolcezza sotto a quel tratto. Presi il posacenere dal tavolo e me lo avvicinai, spegnendo la sigaretta. Lo fissai dritto negli occhi. Un mio sguardo sarebbe bastato ad impalare qualsiasi buffone e falso, volevo vedere quanto avrebbe resistito a quello sguardo micidiale ed ipnotico.

 
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Dagda16
view post Posted on 4/11/2011, 16:00




phoenix


Forse era masochista, almeno un poco, per volermi chiedere delucidazioni sulle cazzate che dicevo. Poggiai i gomiti sulle ginocchia, e fissai Alex senza distogliere lo sguardo, come lui stava facendo con me.
Bè, potrei infilarti la lingua in bocca... oppure altro, ma non mi funziona conclusi, intrecciando le dita tanto per non tenere le mani penzoloni.
Non credo che ti piacerebbe conclusi, incrociando le braccia, tornando con la schiena contro lo schienale della poltrona.
 
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´mr kanda
view post Posted on 4/11/2011, 22:34






« La prima è fattibile... » dissi tranquillamente « La seconda anche, ma non c'è fretta, abbiamo l'intera notte a disposizione. » un'incontro veramente romantico si direbbe. Decisamente romantico. Si noti l'ironia con cui ho scritto le frasi precedenti. Comunque sia chissà come baciava, ero curioso, ma eravamo distanti, il tavolo ci divideva e dovevo trovare un modo per farci stare vicini. Sorseggiai ancora un po' di Baileys, guardandolo negli occhi e scoprendomi addolcito dalla bellezza dei suoi lineamenti « Sei decisamente bello... » sussurrai senza pensarci. Pareva più una frase mentale, ma la esternai senza accorgermene. Meglio così. La schiettezza fa vedere subito le situazioni in modo chiaro e limpido.

 
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Dagda16
view post Posted on 4/11/2011, 22:36




phoenix

Stava iniziando ad irritarmi, il suo ripetere sempre quella lagna che ero bello qui e bello là. Ero un normalissimo ragazzo, anzi, normale era dire troppo, e più che un ragazzo mi sentivo un bambino che avevano costretto a far crescere troppo in fretta.
Avevo sempre imparato a confrontarmi a muso duro con la gente, e ormai il contatto fisico per me si riassumeva in violenza oppure indotto da qualche regola formale scritta da chissà chi.
Perfino fra me e Sam non c'era mai stato molto contatto, nonostante dormissimo nello stesso letto e spesso ci lavassimo anche insieme. Non che dovesse essere una cosa incestuosa, ma facevo fatica anche solo ad abbracciarla...
Vorrei proprio vedere se ci riusciresti, a farlo funzionare... non ci sono riusciti i porno, non ci sono riusciti quei pochi che ci han provato, non ci sono riuscito io... alzai le spalle, abbassando finalmente lo sguardo per guardare la goccia che restava in fondo al bicchiere. Lo ripresi dal tavolo, allungai la lingua e la raccolsi, rimettendo a posto il bicchierino.
 
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´mr kanda
view post Posted on 4/11/2011, 22:45






Presi i bicchieri e li portai in cucina « Aspetta qui. Io ci riuscirò, fidati. » adoravo le sfide e quella frase fu decisa, con un muso da sprovveduto quasi. Odiavo chi mi sottovalutava e spesso la gente scordava una cosa chiamata "logica". Presi dello whiskey dalla cantinetta della cucina, aprii un anta della scaffalatura che stava lì di fianco. Ci tenevo i medicinali e una volta provai il viagra, per divertimento. Mi era rimasto duro per delle ore. E riuscì a venire dopo un'ora e mezza. Se anche quel rimedio avesse fallito allora glielo avrei reciso con i denti. Ognuno di noi ha dei problemi, ma se non si pensa ad un rimedio si diventa stupidi. Probabilmente vedendo il suo uccello alzarsi avrebbe acquistato un po' di speranza e avrebbe superato quel suo blocco, dato che il problema era prettamente psicologico. Versai il liquore nei bicchieri, presi una pillola azzurra, la frantumai con la parte piana del coltello e la versai nell'alcool che avrebbe ampliato l'effetto del medicinale. Portai i due bicchieri sul tavolino della sala e gli porsi quello giusto « Tieni, hai detto che adori il whiskey, questo è Jack Daniels. » il mio tono di voce era normale e pacato. « Comunque non ho metodi per fartelo venir duro come la pietra. » dissi tranquillamente « Forse dovresti concentrarti e fare con calma... Molta calma. La fretta è cattiva consigliera si dice... »

 
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